lunedì 10 giugno 2019

Homo faber


Da sempre, nel corso dei secoli, l'uomo è stato definito faber. La sua dignità risiede anche nel fare, nel plasmare, in riferimento a due accezioni:
  • Homo faber di se stesso, del proprio destino, degli eventi;
  • Homo faber di prodotti della tecnica, per mezzo della quale può modificare la materia.
"L'arte e la morale hanno in comune la creazione e l'invenzione" (J.P. Sartre, L'esistenzialismo è un umanismo, Armando Editore, p.71).

Se si identifica "arte" con la techne dei Greci, si potrebbe modificare la citazione in "la tecnica e la morale hanno in comune la creazione e l'invenzione". Ecco che così ben si riassumono le due posizioni precedenti e si apre la strada all'ingegneria, la disciplina per antonomasia in cui l'uomo può esprimere il suo essere faber.

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