LA CULTURA GRECA: ILIADE E ODISSEA
L’uomo omerico agisce sempre sul
piano dell’azione e della ricerca della
gloria. La vita è sempre vista nella prospettiva della morte, quale una
serie di conquiste personali volte all’affermazione di sé. È meglio vivere poco
e morire gloriosamente, piuttosto che vivere a lungo ma mediocremente.
I termini greci per tratteggiare
il concetto dignità sono tre:
- Aretè, onore derivante dalle
proprie gesta e azioni;
- Timè, prestigio ereditato dal genos, dalla famiglia di appartenenza;
- Kleos, gloria tributata a una persona dopo la sua morte.
LA FILOSOFIA GRECA: PLATONE E
ARISTOTELE
Passando a una trattazione
prettamente filosofica, Platone conferisce all’anima un tratto divino: l’anima
ha origine divina, se riesce ad andare oltre la percezione delle cose
sensibili, per volgersi al mondo intellegibile. Non si tratta di un’esaltazione
della dignità della persona in quanto tale. Infatti l’uomo acquisisce dignità e divinità nella misura in cui
perde umanità, si estranea dal mondo tangibile per mezzo della sua razionalità
e guarda al mondo delle idee.
Nemmeno Aristotele giunge a definire
un concetto di intrinseca dignità dell’uomo in quanto tale. Vi è continuità con
il pensiero platonico: l’uomo è definito il più divino tra gli animali, che può
raggiungere livelli di eccellenza attraverso l’esercizio della razionalità, la più alta facoltà di cui
è in possesso.
Continua con Etimologia e dignitas romana
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