Sebbene sia vero che
l’ingegneria ha portato ad innovazioni e progetti che offrono possibilità di
libertà ed indipendenza a chi ha disabilità od impedimenti fisici di vario
genere, è altresì vero che alcuni nuovi macchinari vadano in qualche modo a
ledere la libertà e la dignità di alcune figure professionali.
Infatti, oltre alle
molte nuove attrezzature che sostituiscono l’uomo in compiti molto pericolosi o
che riducono il rischio di alcuni lavori, esistono macchinari che compiono la
maggior parte del processo di un’operazione, riducendo l’uomo ad un semplice meccanismo, affidandogli incarichi ripetitivi e privandolo della
possibilità di agire liberamente nello svolgere la sua mansione. Insomma, alcune
professioni, ed il loro numero è in costante crescita, richiedono all’individuo
di svolgere un compito che non può essere modificato, privandolo di ogni potere
decisionale.
Quindi l’ingegneria,
con i suoi nuovi macchinari, ha portato come effetto collaterale un
ridimensionamento dell’importanza e della libertà delle persone nel lavoro,
facendo sì che non sia più la macchina ad essere l’attrezzo dell’uomo, ma
l’uomo ad essere l’attrezzo della macchina, intaccando così la dignità
dell’individuo nel proprio lavoro.
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