venerdì 31 maggio 2019

面子 – “Faccia”: dignità nella cultura cinese


Il termine dignità nella cultura cinese può essere tradotto con l’ideogramma 面子 (“miànzi”), parola cinese composta da “faccia, viso, superficie” e , un suffisso utilizzato in molti sostantivi cinesi. Questa parola che tradotta letteralmente significa faccia, può essere interpretata con i termini reputazioneestatus sociale per poi essere collegata con i concetti di dignità, prestigio, autostima, credibilità e rispetto, che un individuo gode all’interno della società. Il concetto 面子 (diu miànzi), ovveroperdere la facciacostituisce una fonte di grande imbarazzo e vergogna per i cinesi.

L’utilizzo della “faccia” non mira tanto alla creazione di un’identità individuale, quanto ad una collettiva, cioè del proprio ruolo all’interno della società. Una persona può “perdere la faccia” se perde la propria tempra, oppure a causa del fallimento nel confronto con altri o di un atteggiamento sbagliato. 

Al contrario la reputazione e il prestigio che una persona può possedere nei luoghi che frequenta ( lavoro,  scuola, famiglia), secondo la cultura cinese, può essere ottenuta conseguendo risultati eccellenti al lavoro/scuola, raggiungendo una posizione economica di rilievo, ma anche possedendo un’auto di valore, degli abiti di marca o una moglie di bell’aspetto. 

Di certo questo particolare aspetto della cultura cinese ha a che fare con gli insegnamenti di Confucio, il quale disse: 

“Se tu guidi le persone in modo eccellente e le metti al loro posto attraverso le pratiche rituali, oltre ad instillare in loro un senso di vergogna, allora esse si comporteranno in modo armonioso” (Lunyu, II, 3)

In generale, per il cinese "comportarsi in modo armonioso" (quindi dignitoso), , equivale dunque al comportarsi in modo corretto per evitare l'imbarazzo pubblico e "salvare la faccia" o la reputazione.

Nessun commento:

Posta un commento